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venerdì 12 dicembre 2014

auguri, pensiero di Natale e novita' editoriali








Cari lettori,
anche quest’anno colgo l’occasione per ringraziarvi di aver acquistato, letto e apprezzato i miei libri, per chi scrive non c’è cosa più bella che sapere che ha suscitato emozioni in chi ha letto le sue storie. Grazie di cuore, vi auguro un sereno Natale e uno strepitoso 2015.

Oltre agli auguri, vi segnalo che per tutto il periodo natalizio acquistando uno qualsiasi dei miei libri-sono disponibili anche i nuovi Un cane di nome Giuliano, con la storia del mio cane e Guardando le stelle, il seguito del libro Reset- avrete in omaggio un piccolo pensiero, un piccolo gadget natalizio che potrete attaccare in casa o dove vorrete.

Basta richiedermi i libri, questi nuovi o gli altri, se passate a Mezzana (di fronte hotel Salvadori) vedrete anche la mia piccola vetrina d’autore che la sera è illuminata e con alcuni tra i miei libri in esposizione.

Grazie di cuore e auguri a tutti voi!

Lara

martedì 28 ottobre 2014

L’INCANTESIMO SBAGLIATO DI ARTEMISIA GENTILESCHI




In questo libro si alternano brani dei nostri giorni, con protagonista Nives e del 1600 con protagonista la pittrice Artemisia Gentileschi. Anche se Nives non lo sa ancora, è legata ad Artemisia e al suo incantesimo sbagliato, che provocherà tutta una serie di eventi ai nostri giorni. Ecco il brano con l’incantesimo sbagliato di Artemisia:

La pozione di Artemisia:
·          Un sasso medio di cinabro
·          un quarto di panetto di biacca
·          due pezzi di carbone vegetale
·          un lapislazzulo
·          un cucchiaio di terra d’ombra
·          una scheggia di serpentino
·          una spolverata di polvere d’ematite
·          cinque cucchiai di gomma arabica
·          due cucchiai di olio di lino
·          due dita di polvere di vetro

e, per finire, un frammento di Pietra filosofale.

Tutti questi ingredienti Artemisia li aggiunse in un mortaio in legno, riducendoli poco alla volta in finissima polvere grazie alla pressione del pestello. Quand’ebbe finito di rompere i minerali li amalgamò con il resto, grazie alla gomma arabica che legava i colori e all’olio di lino. Utilizzò un suo piccolo gioiello, un anello, per avere il lapislazzulo necessario e solo alla fine aggiunse la piccolissima porzione di Pietra filosofale, che aveva trovato molto tempo prima grazie ad un’indicazione contenuta nel foglietto della pozione regalatale dalla Strige. In realtà era stata la stessa Strige a nasconderla in quel luogo, certa che Artemisia, prima o poi, sarebbe passata a cercare la Pietra per la pozione: non era molto lontano dal camposanto dove riposava sua madre. Si favoleggiava molto sull’esistenza di questa Pietra e Artemisia non aveva mai rivelato a nessuno di possederne una piccola quantità. Prima di tutto, non sarebbe stato saggio parlarne, poiché c’era il pericolo più che reale di esserne derubati, in secondo luogo aveva promesso il silenzio alla Strige. La Pietra rassomigliava a un’ambra, la resina fossile del Baltico che aveva racchiuso in sé piccoli insetti, foglie, legnetti di un’epoca lontana e che di quella restava come testimonianza. Artemisia sapeva che l’ambra valeva molto ed era ricercata ovunque, perciò non immaginava nemmeno quanto avrebbe ricavato nel vendere quel frammento di Pietra filosofale che all’ambra era tanto simile ma che in più possedeva la capacità di rendere immortali. Quando il composto si fu amalgamato del tutto-con un rimestio di un certo numero predefinito di volte- solo allora Artemisia aggiunse anche la polvere di vetro. Si trattava di una polvere finissima che pareva zucchero, ma molto più chiara nella tonalità di bianco, che si poteva ottenere sminuzzando una certa quantità di vetro con la giusta dose di Bianco di San Giovanni. Appena la polvere venne aggiunta al composto, questo, inizialmente di colore scuro per la presenza di differenti minerali che erano utilizzati per ricavare i colori, divenne prima bianchissimo, poi trasparente. Così trasparente e invisibile che la stessa pittrice dovette intingere il pennello più volte prima di rendersi conto che la materia ancora stava nel mortaio. Quindi, sicura che nessuno aveva notato quella sua strana attività, Artemisia prese il mortaio ed il pennello e si avvicinò alla tela che stava dipingendo. La sostanza, com’era scritto nel foglietto della Strige, era inodore e insapore, invisibile anche alla vista e incapace di alterare il dipinto. Nessuno, tranne lei, avrebbe mai saputo il segreto del quadro. Così iniziò a stendere il composto, pennellata dopo pennellata, sul quadro che stava sul cavalletto, conscia che stava regalando l’immortalità alla sua arte, e prima di tutto a se stessa: in quella maniera avrebbe ottenuto l’una e l’altra cosa. Nessuno avrebbe dimenticato Artemisia Gentileschi e la sua pittura, nessuno avrebbe scordato il suo talento. Infine la mistura fu applicata sull’intera superficie del quadro senza lasciare traccia. L’opera, che conteneva in via di abbozzo due donne, in realtà due facce della pittrice perfettamente identiche se non per i colori-bianco e oro in una, nero nell’altra-non appariva mutata in nulla e nessun occhio umano sarebbe stato in grado di scorgere alcunché di diverso. Artemisia desiderava l’immortalità per se stessa, non tanto come essere umano, quanto come pittrice. Voleva che una donna pittrice fosse sempre presente, ammirata e ricordata da tutti, che una donna pittrice potesse essere la pittura stessa senza subire pregiudizi di sorta. Voleva, infine, che Artemisia Gentileschi fosse conosciuta per ciò che aveva creato, non per quanto aveva subito. Sul foglio della Strige stava scritto che, pochi minuti dopo la fine di quel rituale, la persona destinata a divenire immortale avrebbe iniziato a sentire su di sé una sensazione particolare, come un formicolio che partiva dai piedi e raggiungeva la testa, e qualsiasi cicatrice o ferita avesse sul corpo sarebbe sparita magicamente per non ricomparire mai più. Artemisia attese e attese, ma nessun formicolio venne a solleticarla, e la cicatrice minuscola eppure visibile che aveva dietro un orecchio non scomparve. Continuò ad osservarsi per un pezzo allo specchio, ma nulla cambiò. Quando fu passata un’ora, capì che qualcosa era andato storto…..

giovedì 18 settembre 2014

ARTEMISIA IN GIUDITTA CHE DECAPITA OLOFERNE






In questo quadro, conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze, la pittrice Artemisia Gentileschi sembra da un lato vendicare la violenza di cui lei stessa fu vittima (si è fatto notare come l’uomo avesse tratti somiglianti all’aguzzino di Artemisia, Agostino Tassi) dall’altra trovare una sorta di solidarietà femminile che non ebbe in vita, infatti la tradì anche la sua amica e vicina di casa. Artemisia è stata una pittrice di grande talento sia in Italia sia all’estero, in un rapporto di amore odio con il padre Orazio che durerà tutta la vita, soprattutto perché ognuno dei due cercava di superare l’altro nella pittura. La storia vera di Artemisia si trova in questo libro, che spiega la trama che parte dai nostri giorni con il furto di un quadro della pittrice. L’esistenza di Artemisia, frammista a episodi fantasy che la riguardano, sono il segreto su cui si basa tutto il libro, che porta la giornalista Nives ad indagare sul furto, giungendo proprio nella vecchia casa di Artemisia, secoli dopo la sua morte. Nives e Artemisia faranno fronte comune contro il male, ma riusciranno a sconfiggerlo, insieme?

giovedì 19 giugno 2014

Artemisia Gentileschi, chi era?








Artemisia Gentileschi, figura da cui ho tratto ispirazione per questo libro, è stata una grande pittrice del Seicento. Figlia e allieva di un altro pittore, Orazio Gentileschi, fu influenzata dalla pittura del Caravaggio e fino ad un certo punto da quella del padre: nel corso della loro vita artistica - resteranno separati per molti anni-non si capirà più chi è il maestro e chi l’allieva, tanto che sarà la stessa Artemisia a concludere alcune opere iniziate dal padre in Inghilterra ed ancora oggi per alcune opere è incerta l’attribuzione ad Artemisia o Orazio.

Artemisia era una ragazza fuori dal comune. Talentuosa, iniziò a dipingere fin da giovane nel Quartiere degli Artisti a Roma. Purtroppo la sua giovinezza fu rovinata dalla violenza perpetrata ad opera di Agostino Tassi, suo maestro di prospettiva e amico e collega del padre. Cosa inaudita per l’epoca, Agostino subirà un processo e sarà condannato per stupro. Artemisia ne esce vincitrice, anche se per tutta la vita porterà suo malgrado quel marchio d’infamia su di sé.

Sembra che nel quadro "Susanna e i vecchioni” uno degli uomini è ben lungi da apparire vecchio e mostra invece i riccioli neri del Tassi, in un quadro che raffigura due uomini che, guarda caso, importunano una ragazza. In “Giuditta che decapita Oloferne” si è voluta vedere la fisionomia del Tassi e in molti altri quadri la stessa Artemisia.

Il suo Autoritratto come allegoria della pittura la mostra intenta a dipingere, le maniche tirate su per non sporcarle di colore, anziché compunta come nei ritratti ufficiali. Appare quello che è: un’artista e una donna indipendente che sa il fatto suo.

Artemisia Gentileschi e la sua storia compaiono in questo libro, per far comprendere una vicenda dei giorni nostri che vede come protagonista Nives, giornalista sulle tracce di un ladro che ha rubato proprio una delle opere di Artemisia. Scoprirà che lei stessa ha un legame con la Gentileschi, in una storia che mescola alla vicenda reale di Artemisia un pizzico di fantasy dove si scontrano bene e male.

Leggete il report gratuito (a destra del blog, cliccando)  e cliccate
se desiderate una copia del libro
su

mercoledì 11 giugno 2014

SECONDA ADOZIONE WWF

Con questo e gli altri miei libri (tranne Risparmia subito che aiuta con un progetto il Fai e Amici per sempre.Storie vere di animali che sostiene il Canile di Naturno) sto completando la seconda adozione delle specie a rischio estinzione del WWF. Come ho precedentemente spiegato l’iniziativa prosegue fino a novembre con 2 euro accantonati per ogni copia del libro venduta da me, in seguito acquistareò dal sito WWF le adozioni. Grazie a tutti i lettori che finora hanno contribuito e lo faranno in futuro.

giovedì 24 aprile 2014

DI COSA PARLA IL LIBRO


Artemisia Gentileschi fu una grande pittrice e una donna coraggiosa. Il suo fu probabilmente il primo processo per stupro, perché denunciò l’uomo che l’aveva violentata, Agostino Tassi. Il libro parte ai giorni nostri in un mistero fantasy che ad un certo punto s’intreccia con la vera storia di Artemisia, legata alla protagonista del libro, Nives. 

Lo trovate sul sito Unibook (vedete qui nel sito) o richiedendolo a me (larazavatteri@gmail.com)

martedì 1 aprile 2014

Ritrovato un dipinto di Artemisia Gentileschi




Dopo 80 anni, è stato recentemente ritrovato un dipinto della pittrice romana Artemisia Gentileschi, raffigurante la “Maddalena in estasi” (circa 1620) ritrovato in una collezione del sud della Francia. Si tratta di un ritrovamento importante che va a comporre un altro tassello dei lavori della pittrice seicentesca, già autrice di altre figure femminili, raffiguranti soprattutto la Maddalena, ma anche figure mitologiche e storiche, come Cleopatra.

Il dipinto, come si legge nella descrizione
“Artemisia congegna una composizione essenziale, che individua il suo punto di forza e di massima tensione narrativa nella luce che si irradia dalla porzione in alto a sinistra della tela verso il volto reclinato della giovane donna, chiara ma discreta evocazione del contenuto religioso della scena raffigurata. La Maddalena è plasticamente teatrale ma vibrante di umanità, santa e peccatrice, fragile ed eroica, colta con rimarchevole potenza espressiva nell’attimo drammaturgicamente “perfetto” dell’abbandono e del rapimento mistico.”

Artemisia è protagonista anche del libro “L’Inclinazione. Storia di Artemisia e Nives”. Accanto ad una storia dei nostri giorni (che poi si collegherà a quella della pittrice) si racconta la storia vera di Artemisia, del suo talento e della violenza che dovette subire da un pittore amico del padre, oltre che del processo dove lei, la vittima, venne torturata per farle ritrattare le accuse, massacrandole le dita, particolarmente preziose per lei per dipingere le sue tele.

Per saperne di più potete leggere un’anteprima del libro cliccando sul link
http://www.shopmybook.com/it/Lara-Zavatteri/LInclinazione%252E-Storia-di-Artemisia-e-Nives%252E


E, se vi piace, potete acquistarlo dallo stesso sito.

giovedì 6 marzo 2014

martedì 21 gennaio 2014