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venerdì 31 agosto 2012

MICHELLE HUNZIKER PARLA DEL CORAGGIO DI ARTEMISIA

Michelle Hunziker dell'associazione Doppia Difesa parla di Artemisia Gentilschi e del suo coraggio nell'affrontare il processo e andare avanti nonostante la violenza che subì:



Il coraggio di Artemisia dev'essere il coraggio di tutte le donne vittime di violenza fisica o psicologica. Denunciate sempre. Questo il link di Doppia Difesa:

http://www.doppiadifesa.it/



lunedì 20 agosto 2012

ARTEMISIA-GIUDITTA?




Recentemente ho avuto l’occasione di vedere dal vivo il quadro “Giuditta che decapita Oloferne” di Artemisia Gentileschi, conservato agli Uffizi a Firenze. Devo dire che vederlo dal vivo fa un certo effetto, anzi, a dirla tutta, la scena fa quasi paura, molto di più di come ci si aspetterebbe vedendo il quadro riprodotto in Rete o su qualche testo d’arte.

Per esempio, non mi ero mai accorta che in questo quadro mentre le due donne cercano di ucciderlo l’uomo con una mano tenta di resistere respingendo la donna con l’abito rosso. Impossibile non fare il paragone tra la vita di Artemisia e questo quadro: lei, che subì violenza da un uomo, una doppia violenza, essendo Agostino Tassi amico del padre e maestro di pospettiva della stessa Artemisia-dipinge invece la violenza su un uomo, una violenza che fa orrore.

Artemisia nelle realtà venne anche tradita dall’amica Tuzia, che la lasciò sola in balia del suo aggressore. In “Giuditta che decapita Oloferne” invece le due donne sono solidali, accomunate dalla situazione. Una sorta di complicità femminile che Artemisia non sperimentò mai.

Considerazioni che hanno fatto discutere i critici dell’arte, proprio per le possibili implicazioni tra la vita e i drammi della pittrice e le sue opere. Artemisia, in questo quadro, si è immedesimata in Giuditta?

Lara Zavatteri

mercoledì 1 agosto 2012

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!




“L’Inclinazione. Storia di Artemisia e Nives” è un libro fantasy, che però nella parte in cui racconta la vita di Artemisia Gentileschi lo fa narrando vicende realmente accadute. Artemisia, pittrice romana del Seicento, fu davvero fatta oggetto di violenza da parte di Agostino Tassi, amico, collega del padre e suo maestro di prospettiva.

Artemisia è quindi un simbolo della violenza sulle donne, purtroppo ancor oggi sempre presente, ma è anche un simbolo della forza delle donne di non tacere e di andare avanti.  Ai suoi tempi erano pochi i processi per stupro, per non dire pochissimi, perché la donna veniva vista come complice o addirittura istigatrice della violenza da parte dell’uomo: in pratica i giudici stessi erano propensi a credere che la donna non fosse per nulla una vittima. Nonostante il processo infatti Artemisia stessa subì umiliazioni a non finire per indurla a ritirare le accuse, ma lei non cedette mai e il Tassi venne arrestato e condotto in carcere, anche se per non molto tempo.

Artemisia andò avanti con la sua vita, nonostante questo orribile fatto ed è conosciuta come una delle più talentuose pittrici italiane. Purtroppo al suo nome è sempre associata la violenza che subì, un fardello che Artemisia si portò dietro per tutta la vita e che continua ai giorni nostri. Navigando in Rete ho scoperto questo blog contro la violenza sulle donne, molto interessante per i contenuti e che vi invito a visitare, per dire no a qualsiasi forma di violenza contro le donne, sia essa di tipo fisico sia psicologico. Questo il link: